Grandi atleti dello Sport (pagina 3)

Questa è la terza pagina che dedico ai grandi campioni dello sport (vedi anche la prima e la seconda pagina). Campioni che ci hanno fatto sognare con le loro imprese, ma anche campioni che hanno lasciato un segno indelebile nella storia, al di là dei risultati raggiunti. Ma, fondamentalmente, atleti che sono stati uomini, prima di essere atleti...! (Postato il 16 settembre 2013)

Ubaldo Scannagatta: ti da fastidio la grandezza di Borg, vero?

Premessa di D'Auria Giancarlo Evaldo: in questo articolo del mitico (non per me...) Ubi (al secolo Ubaldo Scannagatta) vorrei solo mostrare che l'amore di Ubaldo per Nadal lo ha portato a denigrare il tennista più grande di tutti i tempi (Bjorn Borg), e lo mostrerò semplicemente coi commenti al suo articolo, caro Ubaldo... (Postato il 16 settembre 2013)

* * * * *

BORG, 41 VITTIME...MA SOLO 4 FORTI

di Ubaldo Scannagatta (9 giugno 2011)

TENNIS - Qualcuno non ha condiviso la mia opinione secondo cui Bjorn Borg avrebbe avuto dei buoni tabelloni nei 5 trionfi a Wimbledon. Allora ho ripercorso le 41 vittorie di fila dello svedese sui prati londinesi, dando un voto a ciascuno dei suoi avversari. E confermo: avrebbe potuto trovare avversari molto più ostici! Soffriva i primi turni e i giocatori dal gran servizio. (Ubaldo Scanagatta)

Un mio commento, inserito nel contesto dell’articolo del mio articolo “Nadal come Borg ma è più forte” e che qui ripropongo per facilitarvene la consultazione.

“E' vero che i successi di Borg a Wimbledon furono conquistati su un'erba ben diversa da quella più recente. Però, e non lo scrivo oggi (che poi mi salterebbero subito addosso tutti coloro che mi danno di tifoso di Nadal) ma lo scrissi allora quando tutti esaltavano le imprese di Borg....Bjorn a Wimbledon in cinque tornei ha avuto tabelloni spesso particolarmente agevoli, o comunque meno pericolosi di quelli che avrebbe potuto avere. Mentre il Borg sulla terra rossa non ne aveve per nessuno, era di due, tre, cinque spanne superiore a tutti gli altri e Vilas che era il n.2 era per l'appunto uno che giocava come lui ma con un po' meno di tutto, un po' meno regolarità, un po' meno servizio, un po' meno volee...per cui non riusciva a batterlo altro che se lo trovava completamente fuori condizione, il Borg sull'erba sarebbe stato battibilissimo anche da giocatori non eccelsi. Ma se andate a rivedere i tabelloni gli avversari "erbivori" battuti si contano sulle dita di una mano...Ripeto, e si può ovviamente non condividere, ma io questo l'ho scritto anche su Matchball 30 anni fa. Quando Nadal non era nemmeno nato.” ha suscitato, come del resto potevo immaginare, molte reazioni, tanti post di consenso e tanti anche di dissenso. Alcuni di questi anche di…fortissimo dissenso come quello di questo lettore che qui sotto riproduco:

“Se dici che Borg ha vinto 5 Wimbledon di fila perche è stato fortunato nel tabellone, mi fai davvero ridere, Ubaldo vai a vendere il cocco a Rimini”.

Se io avessi lasciato un commento del genere indirizzato a qualche dirigente federale ipersuscettibile come minimo avrebbe provato a querelarmi richiedendomi i danni da devolvere alle vittime di qualche catastrofe nazionale. Fa buona impressione, sapete…Ma se io fossi ipersuscettibile non avrei fatto il giornalista e soprattutto non mi esporrei quotidianamente a commenti (a volte anche feroci) di alcuni lettori.

Ciò premesso vorrei dar conto di quanto ho scritto ripercorrendo, ad uso dei meno giovani che forse ricordano alcune delle vittime “wimbledoniane” di Bjorn Borg, una ad una le sue 41 vittorie consecutive.

Vittorie che furono, e restano _ sia chiaro, anzi superchiaro tutto ciò! _ complessivamente assai sorprendenti per tutti quelli che prima del suo primo exploit in Church Road, 1976, consideravano lo svedese allora bicampione del Roland Garros (1974 e 1975…che nel ’76 aveva perso nei quarti dal nostro Adriano Panatta) un terraiolo puro che mai e mai poi mai avrebbe potuto vincere una serie di partite sui campi in erba dell’All England Club senza saper fare la volèe, con una prima di servizio così così (l’avrebbe migliorata anni dopo), una “seconda” mediocre, senza colpi slice che allora parevano un “must” per l’erba , con un rovescio a due mani che allora pareva ancora un handicap quasi insormontabile per un tennis che richiedeva il massimo degli allungi laterali per far fronte alle traiettorie esterne e slice e anche il massimo del piegamento …”rasoerba”, per poter tirare su palle che schizzavano via come rondelle di pietra bagnata sui lawns inglesi.

Non voglio citare i nomi degli illustri colleghi (tantissimi, giuro, e notissimi) che si erano sbilanciati come non mai per escludere la possibilità di un qualsiasi prolungato successo dell’Orso Svedese sulla mitica erbetta del Tempio Inglese. Sarebbe ingeneroso e gratuito. Adesso però voglio dare un votarello personalissimo, considerando le attitudini erbivore e i dati anagrafici, ma comunque soggettivo sulle qualità dei 41 tennisti battuti da Borg.

1976
David Lloyd (6-3,6-3,6-1): voto 4.

Modestissimo tennista britannico, wild card, un po’ di dritto e nulla più. Nulla a che vedere con il fratello John (mr. …Evert)

Marty Riessen (6-2,6-2,6-4): voto 6.

Bel doppista (con Okker e Stewart), straordinario atleta, grande elevazione e smash, tennista quattro volte nei quarti di Slam, non aveva fondamentali e aveva 34 anni quando perse da Bjorn.

Colin Dibley (6-4,6-4,6-4): voto 6.

Fra i migliori servizi in circolazione, misurato a 177 km orari, rispondeva raramente al servizio altrui. Aveva raggiunto due volte i quarti a Wimbledon nel ’71 e nel ’72, ma aveva 32 anni nel ‘76.

Brian Gottfried (6-2,6-2,7-5): voto 8.

Migliore come doppista (con Ramirez coppia n.1 del mondo quando ancora giocavano tutti), è stato un top-ten di retroguardia dal tennis completo, ottimo sottorete ma leggero. Faceva tutto benino, senza avere colpi straordinari. Una finale a Parigi e una semifinale a Wimbledon ’80 da outsider i migliori risultati.

qf: Guillermo Vilas (6-3,6-0,6-2): voto 7.

Sull’erba, anche se aveva vinto un Masters in Australia nel ’74 e battuto il 31enne Roche al turno precedente (Roche era stato fermo 4 anni per il tennis elbow, si era operato e aveva fatto ricorso ai guaritori filippini), Vilas era scarsamente competitivo(mentre valeva il n.2 del mondo sulla terra) e poi era un Borg in formato ridotto.

sf Roscoe Tanner: (6-4,9-8,6-4) voto 9.

Mancino, servizio terribile a 140 miglia orarie, top-10 a ridosso dei top-5, è uno dei tre tennisti più forti battuti da Bjorn a Wimbledon con Connors e McEnroe.

f Ilie Nastase (6-4,6-2,9-7): voto 8.

Il rumeno, finalista a Wimbledon nel ’72, l’anno magico in cui vinse US Open e Roland Garros, nel ’76 aveva quasi 30 anni ed era in fase declinante.

1977
Tonino Zugarelli (6-4,6-2,9-7): voto 6

Sull’erba Tonino era discreto, privo di una falange al pollice destro, controllava con difficoltà il dritto, la seconda di servizio era deboluccia, il rovescio bellissimo, la personalità era modesta.

Mark Edmondson (3-6,7-9,6-2,6-4,6-1): voto 7

Una delle due volte che Bjorn ha rimontato da 2 set a 0. Borg ad inizio torneo non aveva tanta fiducia nelle sue possibilità. Il forzutissimo australiano, ex imbianchino all’aeroporto di Melbourne, un anno prima era stato l’ultimo (a oggi) ad aver vinto l’Australian Open (battendo Newcombe e Rosewall). Di classe ne aveva poca, ma a rete lo passavi con difficoltà. Picchiava come un fabbro.

Niki Pilic (9-7,7-5,6-3): voto 6

Mancino di Spalato, finalista a Parigi nel ’73 (l’anno in cui il suo rifiuto a giocare la Davis per la Jugoslavia fece scoppiare il boicottaggio di Wimbledon e la nascita dell’Atp) aveva 37 anni e non era più troppo competitivo.

Wojtek Fibak 7-5,6-4,6-2: voto 6

Testa di serie n.12. Il polacco capace di vincere doppi con 12 compagni di diversi era un top-ten leggerino, grande testa, ottimo rovescio, pochissimo servizio.

qf Ilie Nastase (6-0,8-6,6-3): voto 7

Testa di serie n.6. Ogni anno più sceneggiate, meno tennis.

sf Vitas Gerulaitis (6-4,3-6,6-3,3-6,8-6): voto 8

Testa di serie n.8 Una delle partite più entertaining, davvero “divertenti” viste giocare a Wimbledon, favorite dalla classe di Vitas, il biondissimo nuovayorkese di origini lituane scomparso per l’ossido di carbonio sprigionato da una stufa, che era però personaggio e tennista di…insostenibile leggerezza.

f Jimmy Connors (3-6,6-2,6-1,5-7,6-4): voto 9

Jimbo era n.1 del mondo e non voleva rassegnarsi a diventare n.2. “Inseguirò quel son of a bitch per tutti i tornei del mondo e lo batterò”. Ma senza servizio e con un dritto ballerino, ha fatto miracoli a vincere 2 Wimbledon (1974 e 1982)…quando Borg era bambino o baby-pensionato.

1978
Victor Amaya (8-9,6-1,1-6,6-3,6-3): voto 7

Una delle cinque rimonte di Borg (sempre titubante ad inizio torneo…come Nadal con Isner) contro il gigante mancino del Michigan, 2m e 1 cm dal servizio esplosivo. Era sotto 2 set a 1,3-1 e breakpoint per il 4-1 pesante. N.31 del mondo è entrato a stento fra i top20: n.18. Al Foro Italico però battè Barazzutti senza essere un terraiolo.

Peter McNamara (6-2,6-2,6-4): voto 6

Uno dei pochi australiani che giocava meglio sulla terra rossa che sull’erba (anche se ha vinto due Wimbledon in coppia con McNamee). Bel rovescio, dritto così così.

Jaime Fillol (6-4,6-2,6-8,6-4): voto 6

Cileno dal tennis elegante, molto signore, finalista di Davis contro l’Italia nel ’76, Jaime aveva approfittato del ritiro di Kodes, anzianotto. Era più pericoloso sul cemento. Tennis leggero.

Geoff Masters (6-2,6-4,8-6): voto 5

Il doppista australiano, vittorioso con Case a Wimbledon 1977, era arrivato lì solo perché aveva trovato due doppisti come lui sulla strada, Bengtson e McMillan.

qf Sandy Mayer (7-5,6-4,6-3): voto 6,5

Testa di serie n.8 Figlio d’un ungherese che aveva giocato anche per la Jugoslavia, più anziano e meno talentuoso del fratello “quadrumane” Gene è stato un top-ten di passaggio per la troppa poca potenza dei suoi colpi.

sf Tom Okker (6-4,6-4,6-4): voto 6,5
The “Flying Ducthman” l’Olandese Volante, così ribattezzato anche per la straordinaria agilità nonostante i 34 anni compiuti, aveva battuto Vilas n.4 e Nastase n.9, ma

f Jimmy Connors (6-2,6-2,6-3): voto 9

Testa di serie n.2 Jimbo questa volta fu dominato. Il suo era stato un torneo troppo facile. Un set perso con Warwick e Gorman, passeggiate invece con Alexander, Ramirez e Gerulaitis. Nessuno avrebbe scommesso su Connors capace di rivincere a Wimbledon nell’82, a quasi 30 anni, 8 anni dopo il primo trionfo.

1979
Tom Gorman (3-6,6-4,7-5,6-1) voto: 6

Il bell’americano che aveva giocato la finale di Davis nel ’72 in Romania, dopo aver battuto Laver a Wimbledon 1971 raggiungendo la semifinale, aveva 33 anni. Se Borg non fosse stato un po’ giù, non gli avrebbe portato via il primo set.

Vijay Amritraj (2-6 6-4 4-6 7-6 6-2) voto 7

La quarta rimonta di un Bjorn ancora poco rodato avviene contro l’aristocratico, elegante e talentuoso indiano che 5 anni dopo sarebbe stato uno dei tre soli vincitori di McEnroe nel magico 1984. Vijay (nome che vuol dire vittoria) fu avanti 5-4 e 6-5 nel quarto set…ma batteva Borg.

Hank Pfister (6-4,6-1,6-3) voto 6

Il californiano alto un metro e 95 era uno dei più potenti tennisti del circuito. Gran servizio, dritto che faceva male, poca classe, ma tanta forza aveva battuto Fleming e Kodes.

Brian Teacher (6-4,5-7,6-4,7-5) voto 6,5

Altro californiano d’un metro e 90 abbondanti, campione d’Australia nel 1980, a Wimbledon aveva sorpreso Gottfried (n.9) al turno precedente. Serviva bene, copriva bene la rete, ma non aveva colpi eccezionali.

qf Tom Okker (6-2,6-1,6-3) voto 6

Aveva battuto Gene Mayer ma aveva un anno di più e perso brillantezza, anche se in doppio continuava a vincere tornei, con Fibak e altri.

sf Jimmy Connors (6-2,6-3,6-2) voto 7

Testa di serie n.3 aveva battuto Kriek, Cox e Scanlon ma fu un incontro fotocopia dell’anno precedente.Ormai Borg gli aveva preso le misure.

f Roscoe Tanner (6-7,6-1,3-6,6-3,6-4) voto 9

Mancino, già due volte semifinalista (ma chissà se ci sarebbe arrivato quest’anno se avesse dovuto affrontare Panatta, battuto colpevolmente dal modesto Du Pre), era l’avversario più tosto per Borg per via del suo servizio mancino terrificante. Difatti lo battè poi nei quarti all’US open. Poi ha fatto una brutta fine, dopo una serie di tentate truffe. In carcere.

1980
Ismail El Shafei (6-3,6-4,6-4) voto 5

Il mancino egiziano aveva classe, vantò una vittoria anche su Panatta al Foro Italico, ma non poteva far male a Borg

Shlomo Glickstein (6-3,6-1,7-5) voto 5

L’israeliano più forte di sempre fino all’avvento di Amos Mansdorf, sapeva fare tutto discretamente, ma niente benissimo.

Rod Frawley (6-4,6-7,6-1,7-5) voto 5

L’australiano era modesto. Un po’ di tennis a rete e poco più.

Balazs Taroczy (6-1,7-5,6-2) voto 6

L’ungherese che parlava benissimo italiano _ e la cui sorella giocò con me il misto a Budapest …vinto dalla Court e Howe_ batteva Panatta e vinse 6 tornei a Hilversum e il doppio con Heinz Gunthardt a Wimbledon, ma non era un “erbivoro” anche se aveva battuto ramesh Krishnan.

qf Gene Mayer (7-5,6-3,7-5) voto 8

Il più talentuoso dei fratelli Mayer, con dritto e rovescio bimane, era uno spettacolo a vedersi. Ma arrivato ad un certo livello non vinceva più di tanto.

sf Brian Gottfried (6-2,4-6,6-2,6-0) voto 7

Costante nel rendimento ad alto livello, però a Gottfried mancava qualcosa per diventare un campione da Slam. Centrare una semifinale era giù un traguardo che lo accontentava.

f John McEnroe (1-6,7-5,6-3,6-7,8-6) voto 10

E’ la storica finale di Wimbledon, quella del famoso tiebreak vinto 18-16 da McEnroe che avrebbe salvato 7 matchpoint ma perso l’incontro "e con tutte le partite e i 7 Slam che ho vinto mi chiedono sempre di quella partita che invece ho perso!”. Il tiebreak più lungo, fino ad allora, era stato un 20-18 vinto dall’indiano Premjit Lall nel 1973 su un certo Bjorn Borg.

1981
Peter Rennert (7-6,6-3,6-1) voto 4

Non bastava essere di New York, amico di McEnroe e barbuto, per creare problemi a Bjorn.

Mel Purcell (6-4,6-1,6-3) voto 5

Biondino, minuto, sorprendente finalista a Montecarlo, capace di battere Dibbs a Parigi, campione US under 21, assai regolare, non aveva né i colpi né la potenza per infastidire lo svedese.

Rolf Gehring (6-4,7-5,6-0) voto 4

Terraiolo di Dusseldorf aveva già fatto fin troppo ad arrivare al terzo turno. Nei primi due set si difese anche troppo bene.

Vitas Gerulaitis (7-6,7-5,7-6) voto 7

Testa di serie n.16 il biondo playboy che viaggiava in Rolls Royce bianca sembrava aver perso un po’ di smalto, ma con la sua rapidità e il suo tennis vario, piuttosto fantasioso, qualche problemino (seppur non come 4 anni prima) a Bjorn era in grado di crearlo.

qf Peter McNamara (7-6,6-2,6-3) voto 6,5

Ecco di nuovo il biondo australiano dai gesti classici, il bel rovescio soprattutto. Aveva battuto Stewart, Pattison, Borowiak, era già contento…d’aver lottato il primo set.

sf Jimmy Connors (0-6,4-6,6-3,6-0,6-4) voto 9

Dopo le ultime due batoste l’irriducibile Jimbo era ancora lì che lottava come un leone. Esattamente come…dieci anni dopo all’US open, quando Borg aveva smesso…da dieci anni.

f Sconfitta con John McEnroe (4-6,7-6,7-6,6-4) voto 10

Superbrat SuperMac aveva perso un set con Ramirez e un altro con Smith, ma sull’erba il miglior McEnroe aveva armi più affilate del miglior Borg che aveva già fatto un miracolo a vincere l’anno prima. Mac avrebbe rivinto anche nel 1983 e 1984, perdendo inopinatamente da Connors nel 1982, ma Borg nel frattempo aveva appeso la racchetta al chiodo.

CONCLUSIONE

Spero che anche i più sfegatati aficionados di Bjorn Borg abbiano apprezzato la discreta fatica di questa ricerca e approfondita ricostruzione.

Concludo ribadendo che Bjorn Borg, assoluto dominatore sulla terra rossa con 3 e anche 4 spanne di margine su tutta la concorrenza, in cima alla quale svettava quel Vilas che giocava come lui ma faceva tutto un po’ peggio, avrebbe potuto trovare avversari molto più ostici in 6 anni di tabelloni a Wimbledon. Dimostrò di soffrire particolarmente i primi turni e i giocatori dal grande servizio, specie se mancini come Amaya (che non era un fenomeno) o Tanner, che era invece un ottimo giocatore. Anche quei giocatori che sapevano spezzargli il ritmo, attaccandolo in controtempo, come Amritraj e Gerulaitis, seppero creargli qualche problema. Ma di 41 avversari da lui battuti in realtà soltanto 3 o 4, Connors, McEnroe e Tanner, avevano le qualità sufficienti per potere ambire a batterlo. Con tutti gli altri fu perfettamente regolare che vincesse Bjorn.

Ubaldo Scanagatta

Commenti all'articolo di Ubaldo:

(D'Auria Giancarlo Evaldo) "Sorpresa, caro Ubaldo, ti dico prima io come la penso, e poi passo la parola agli amici che hanno commentato il tuo articolo. Ti faccio solo una domanda: tu su una barca e CON UN SOLO REMO (ok?) riusciresti ad attraversare il mar Mediterraneo? Non credo proprio...! Questa era la condizione del MITICO BORG sull'erba, se mi capisci mi capisci, altrimenti (Nadal che vince Wimbledon su un erba che è diventata terra battuta? e dai...) con tutto il cuore e amichevolmente (senza trascendere, anche se ne ho tutta la voglia) VAI A VENDERE IL COCCO A RIMINI OK??? (16 settembre 2013)

RICCARDO E' UNA TEORIA INTERESSANTE, SUFFRAGATA DA DATI E STATISTICHE DIFFICILMENTE OPPUGNABILI. PERO' E' SEMPRE COSI', SE VUOI VINCERE UN GRANDE TORNEO - IN TUTTI GLI SPORT - DEVI ESSERE ANCHE FORTUNATO NEI SORTEGGI. POI E' LOGICO, SE SEI IL N. 1 BECCHI DEGLI AVVERSARI MODESTI ALMENO FINO AI QUARTI E COMINCI A GIOCARE IN SEMIFINALE. CON QUESTO RAGIONAMENTO - UBALDO NN ME NE VOLERE - L'UNICO TORNEO PROBANTE RISULTEREBBE ESSERE IL MASTERS, DOVE COMPETONO GLI OTTO GIOCATORI PIU' FORTI. PURTROPPO OP ER FORTUNA DEVONO GIOCARE TUTTI. COMUNQUE E' VERAMENTE AFFASCINANTE IL MODO IN CUI SCRIVI, SEBBENE FORSE LE TUE PREFERENZE TENNISTICHE E SIMPATIA SPORTIVE NON MI SEMBRA SIANO RISERVATE A BORG. ANCH'IO PERALTRO MI FACCIO UN PO' CONDIZIONARE DAI PERSONAGGI, E' NORMALE. CIAO 18/6/2011, 23:04:46

Ospite non scherziamo sù, tutto questo decantare le doti di uno che all'epoca vinceva solo per sfinimento degli avversari e che i critici affossavano invocando la venuta di un mc salvatore. mi direte che nadal è ugualmente un grande atleta, la differenza è che oggi lo sono tutti mentre ieri oltre borg e connors che aveva polmoni alla coppi, non me ne ricordo altri così atletici e forti. 10/6/2011, 12:24:42

Wise Non tutti tengono nel debito conto la vera impresa di Borg: diventare e restare per diversi anni il n. 1 su due superfici completamente diverse, che richiedevano caratteristiche tecniche e tattiche assai differenti, terra rossa europea ed erba inglese. Fino al recente rallentamento dei prati di Wimbledon che ha reso i rimbalzi più alti,lenti e uniformi, riducendo drasticamente le difficoltà di adattamento dei giocatori nel passaggio dall’una all’altra superficie, i tennisti dovevano imparare due tipi di gioco molto differenti se volevano fare buoni risultati sia su terra sia su erba e quasi mai riuscivano ad avere pari rendimento (da una decina d’anni, invece, si gioca più o meno allo stesso modo dovunque: quel “più o meno” richiede aggiustamenti, ma non tanto quanto...nel secolo scorso). Borg riuscì nell’exploit (non fu il primo,ma forse fu l’ultimo). Nato come giocatore da terra, aveva solidissimi colpi da fondo, molto personali, con ampie aperture e accentuate rotazioni, estenuante regolarità, precisione millimetrica nei passanti (necessaria perché esistevano molti “attaccanti da terra”, Panatta, Gerulaitis, Pecci, Fibak, Taroczy), uniti a eccezionali doti atletiche. Non aveva bisogno di picchiare il servizio né di scendere a rete: col controllo pieno dei rimbalzi alti e lenti della terra, poteva serenamente rimanere nella sua caverna a fondocampo a sparare palle infuocate sugli avversari fino a sfiancarli. Così, però, mai avrebbe vinto Wimbledon, come molti pensavano. Non avrebbe mai vinto se non avesse lavorato duro per affrontare l’erba, dove la palla rimbalzava bassa e schizzava via, le irregolarità della superficie sconsigliavano lunghi palleggi, era obbligatorio anticipare l’avversario e venire a rete per far punto, occorreva un servizio incisivo, che costringesse l’altro a risposte difficili e facesse da perno per portarsi a rete e volleare. Rafforzò la battuta, garantendosi un buon numero di vincenti e una prima palla penetrante che imparò a seguire sistematicamente per giocare volée precise, ben bloccate, difficilissime da tirar su. Imparò ad accorciare i movimenti dei colpi base per adattarli al rimbalzo basso e rapido, mantenendo un buon controllo che gli permetteva di reggere eventuali palleggi da fondo un po’ più a lungo dei suoi avversari; però, essendo indispensabile abbreviare gli scambi, si fabbricò un rovescio tagliato “a una mano e mezza”,lui bimane, che gli permetteva di tener bassa la palla e scivolare a rete rapidamente come si doveva fare sui prati. Divenne un grande giocatore da erba. E imparò a giocar bene anche sul duro. Se non vinse mai l’UsOpen (su terra verde e cemento) è perché fu fermato da Connors, McEnroe (entrambi in momenti di grande fulgore) e da Tanner nel suo anno migliore. Avversari spesso battuti in altre occasioni, ma con cui si poteva ben perdere, specie a casa loro. Quanto fosse arduo giocare altrettanto bene qui e là lo confermano le carriere di altri campioni che si ostinarono a fare sempre lo stesso gioco o tentarono l’adattamento alla superficie per loro più ostica con esiti insufficienti. Si osservi la differenza di rendimento e risultati tra Wimbledon e RG di Connors, McEnroe, Becker, Edberg, Sampras, da un lato, e di Lendl,Wilander,Kuerten, dall’altro: nessuno ebbe la polivalenza di Borg. Poi c’è il caso Agassi, vincitore di slam su ciascuna delle superfici prima del GrandeRallentamento. E’ un’anomalia la vittoria di Wimbledon,che pare illogica per uno con colpi a rimbalzo tra i più brillanti di sempre, ma che a rete era un turista. Qui forse dovremmo parlare delle racchette, la cui evoluzione(diciamo) aveva in quegli anni portato a un potenziamento tale del servizio sui campi rapidi che il “serve&volley” era stato sostituito dal “serve & prova a rispondermi se sei capace”. E Agassi era capace. Ma non riuscì a ripetersi. Le cose erano cambiate e stavano per cambiare ancora...  10/6/2011, 11:39:54

Alberto Infatti se si osservano i giocatori giunti nei quarti tra i '70 e '80 e '90 a Parigi e Wimbledon spesso si trova 16 nomi diversi o quasi. a parte Borg, Connors e Lendl.
1985 Wilander W Parigi 1° Wimbledon
1981 Lendl      F Parigi   1° Wimbledon
1990 Edberg    1° Parigi W Wimbledon
1985 Becker 2° Parigi W Wimbledon
1980 Mcenroe 3° Parigi F Wimbledon
Comunque a me piaceva di più così , la finale del 2010 di Wimbledon è stata brutta e noiosa.
Domani faccio l'incordatura nuova alla mia Dunlop Max 200 G Golden Slam e chissenefrega se non vinco più con i miei amici tutti Babolat e Wilson..a ragione BB1980 bisogna essere fedeli alle proprie origini !!!! 11/6/2011, 00:42:15

bila56 L'altro giorno sulla Gazzetta vi erano le foto di nadal e borg affiancati in ginocchio, e due cose notavo: la racchettina Donnay a confronto con il padellone Babolat; il fisico asciutto di borg e quello diciamo massiccio di nadal. e mi sono chiesto se stavo guardando due che praticavano lo stesso sport. Poi ho letto l'intervista ad Agassi ("stiamo parlando di due sport diversi") e l'articolo di Clerici che dichiarava la superiorità atletica dello svedese (Borg contro Moses....). Purtroppo sono coetaneo di Borg, e lo svedese lo ricordo bene. E pur ammirando nadal, anche se sono estimatore di federer, lo spagnolo  non mi ha mai dato la sensazione di superiorità rispetto a borg. Il lavoro di Ubaldo é interessante, ma non porta da nessuna parte. Perché lo stesso discorso può essere fatto per qualsiasi periodo, perchè la forza degli avversari dipendono dal loro valore assoluto ma anche dal loro rendimento. In molti tornei giocatori ritenuti forti vengono eliminati mentre giocatori ritentui più deboli fanno grandi partite, tabelloni facili diventano difficili e viceversa. Che valore vogliamo dare a Verdasco? E' stato ed é un grande rivale per rafa e roger o no; se lo dovessimo giudicare dalla semi dell'AO del 2009 sì, ma per il resto? Io credo che alla fine campioni come borg e nadal (per non parlare di federer) hanno un valore assoluto che va al di là del valore degli avversari. Ma per me borg era più forte di nadal; e tornando alla foto iniziale, cosa avrebbe fatto borg con il racchettone e le corde di oggi, visto che atleticmente è pari se non superiore a nadal? 9/6/2011, 22:57:06

Ospite santo cielo, clerici dice che borg non arrivava mai col fiatone alla fine, anche a nadal è successo, ma cribbio può capitargli anvche qualche volta di essere stanco o no? non tu ma gli altri non sanno mai cosa inventarsi contro nadal: o è troppo superiore atleticamente, o e troppo inferiore, o si fa dare un aiutino o no. oggi il racchettone consente velocità inimaginabili ai tempi di borg, come fai a dire cosa avrebbe conbinato borg? per me sarebbe scoppiato dopo due anni, mentre un nadal ai tempi di borg avrebbe fatto il borg della situazione, per me borg era più forte di nadal e federer messi insieme perchè era di ghiaccio, peggio di robocop, li avrebbe stesi e ridotti a pezzettini psicologicamente. 10/6/2011, 10:09:50

TexWiller Borg come scritto ha battuto giocatorini come Connors, McEnroe, Vilas, Gerulaitis, Nastase, etc. Non per dire ma escluso Nadal, a chi ha sconfitto Federer , a Hewitt, Roddick, Philippousis, Stefanek, ma dai che questi giocatori li batteva anche mio nonno 9/6/2011, 22:20:00

Michelino Comunque Ubaldo io verrò a trovarti in spiaggia a Rimini, così potremo disquisire su l'orso svedese amichevolmente, magari sgranocchiando un bel pezzo di cocco (cerca di farmi bene però, eh!) Laughing 9/6/2011, 21:25:00

Andrea Premetto che sono e resterò sempre un grande ammiratore di Ubaldo e che gli sono grato per tutto ciò che ci ha regalato durante la sua carriera. Detto questo, non ho il tempo necessario per replicare punto su punto, ma trovo che tutto l'articolo sia un modo per sminuire un'impresa che anche oggi è un record imbattuto, tenendo conto che Borg era un controattaccante da fondo e che l'erba di Wim era tale e non la porcheria lenta di oggi. Borg fece la doppietta RG-Wim 3 volte e neppure Nadal potrà eguagliarlo, dal momento che un tempo era veramente un cambio radicale di superficie, oggi no. Credo che non sopportiate Borg per il suo stile tennistico orribile ... ma tutti giocano come lui ... ha cambiato il tennis ... e ripeto: fate giocare i "mostri" di oggi con raccehttini da 72 pollici ... 9/6/2011, 19:19:18

Syl Quando si esprime un giudizio sui tempi correnti si rischia sempre di suscitare feroci polemiche, tra fans di uno schieramento e fans dell'altro... Idem quando si cercano confronti tra chi è nella leggenda del tennis già da vent'anni e chi sta scrivendo la sua leggenda in questi anni... Perciò tanto di cappello al coraggio di chi non teme di esporsi rendendo pubblico il suo pensiero, e suffragandolo con un pò di dati statistici nonchè alcuni giudizi di valore, dando al contempo il fianco (anzi il proprio forum Surprised ) agli attacchi di coloro che la pensano diversamente... E già, perchè in questo bellissimo Paese non è possibile, salvo rare eccezioni, confrontarsi senza accusarsi e/o litigare... Quindi, innanzitutto, grazie per questo immane lavoro statistico... Anche se stiamo parlando degli anni settanta/ottanta, anni che dovrei conoscere piuttosto bene, la memoria non mi avrebbe mai supportato nel fare altrettanto, quindi grazie Ubaldo! Io ricordo bene Borg, ricordo che ai tempi in cui giocava gli sportivi si dividevano tra chi considerava la sua immagine molto "carismatica" (e io non sono fra quelli) ed in linea con i tempi, e chi non ne sopportava né il tennis né l'atteggiamento glaciale, quasi inumano (qualcuno lo ha definito "psicopatico", ma mi pare un tantinello esagerato!)... Eppure Borg ha innovato il tennis, per tanti versi, per aver imposto l'arrotata, ad esempio, e per aver imposto l'immagine di un tennista prima di tutto atleta... Poi, quanto alle vittorie di Wimbledon, sì in effetti gli avversari non erano tutti al suo livello (quei pochi che lo erano, non avevano le stesse capacità di adattamento all'erba) e lui non era proprio un campione sotto la rete o con il servizio, ma sapeva dominare, psicologicamente e fisicamente, imporsi appunto e, soprattutto, non si tirava mai indietro... Salvo clamorosamente ritirarsi troppo giovane... Purtroppo... E sì, perchè questi grandi campioni vorremmo invecchiassero sui campi da tennis! Poi, finito il suo ciclo, come sempre accade, anzi, durante il suo ciclo, è iniziato quello di Mc Enroe (insuperabile, per tanti motivi diversi)... Io penso che la presenza di un grande campione non può che esser di esempio per le nuove leve, che nel desiderio di superarlo, spesso, sono indotte a migliorarsi sempre di più... Così è stato per Sampras/Federer... Federer/Nadal e... poi si vedrà... Quello che è certissimo, al di là di ogni ragionevole dubbio, è che la compresenza di due grandi campioni (indiscutibili!) come Nadal e Federer, determinata dalla longevità dell'uno e dalla precocità dell'altro, tennisticamente parlando, non può che aver fatto bene al mondo del tennis... Suscitando, com'è ovvio, passioni, rivalità, invidie, ecc ecc... Ma questo è logico ed è anche entusiasmante, per certi versi, altrimenti non saremmo qui ad accapigliarci per un più o meno da assegnare a quello o questo... E, spero, giochino ancora a lungo... Perchè quando gioca una leggenda vivente, può pure perdere, ma per un attimo il mondo si ferma a guardarla e Dio in Paradiso sorride... Perdonatemi la citazione poetica, mi sono fatto prendere la mano... 9/6/2011, 18:38:26

Xavier Oggi faccio volentieri l'avvocato di UBS (poi, Ubaldo, per la parcella ci accordiamo...). Allora:
1. Nadal non c'entra nulla, qui si parla delle 5 vittorie e 6 finali di Borg a W, presunibilmente in raffronto ad altri superbig storici dell'erba, tra cui non figura, perlomeno non ancora, il maiorchino.
2. Borg vince per la prima volta a W nel '76, a 20 anni e credo vi abbia esordito a 17, con le ragazzine che deliravano (fuori da Taylor, no?); l'ultima volta ci gioca nell'81, a soli 25.
3. In questo periodo sono davvero competitivi a W solo un altro straordinario pressatore da fondo, Connors, un giovanissimo talento erbivoro, Mc Enroe, 21 anni nella finale dell'80, e alcuni campioni della vecchia e vecchissima generazione, Smith, Newcombe, Laver, Rosewall ed Ashe, tutti però già scomparsi quando Borg "impara" l'erba, 1976, quindi in realtà avversari solo di Connors nel grande biennio '74/'75.
4. Ritirandosi prematuramente, Borg eviterà a W anche: Mc al suo top ('83-'84) e il duo Becker-Edberg, attaccanti erbivori pari a Newcombe-Smith, e uno testardo ma sfortunato onnivoro come Lendl; poi avrebbe comunque avuto più di 30 anni e qundi l'analisi deve fermarsi.
5. Ne consegue INDISCUTIBILMENTE che Borg nascendo nel '56 e non nel '50 o nel '60 ha avuto la fortuna di vivere tennisticamente, grazie anche al prematuro ritiro, in una fase di interregno, priva, salvo i due americani, uno dei quali peraltro solo per 2 anni, sia dei fuoriclasse erbivori o onnivori nati tra il '35 e il '45, sia dei tre fuoriclasse dei secondi anni '80. Semplce aritmetica.
6. Ne consegue che i 5 titoli di Borg a W restano una grande impresa tennistica, addirittura rivoluzionaria rispetto alle caratteristiche tecnico-stilistiche del giocatore, ma da valutare con prudenza in prospettiva storica, per la particolarità del lunghissimo cambio generazionale.
7. Per fare un piccolo raffronto, ricordo a smemorati, avventizi, ragazzine, filosofi e simpatici cazzeggioni i principali nomi del seeding di W nel '69: Laver, Newcombe, Rosewall, Smith, Emerson, Ashe, Gonzales... vince Laver, come tutti sapete, 4 sets in finale contro Newc, uno che ha vinto 3 W e poi ancora in grado di battere a 31 anni un Connors in piena esplosione agli Aus Open sei anni dopo. Che dite, questi nomi qualche problemino a Borg glielo avrebbero dato o no...? Erano o no molto, molto più forti degli avversari di Borg che UBS ha pazientemente elencato? 9/6/2011, 17:25:13

Ospite Nella logica proposta dall'articolo, evidentemente no. Se Laver era capace di fare man bassa di 4 slam in un anno evidentemente gli altri erano tutti scarsi ed hanno potuto cominciare a vincere grazie alla fortuna di essere nati in un certo anno, risultando così vincitori mentre Laver era invecchiato e non più capace di vincere... Ma che senso ha? le generazioni passano. Uno non è che è fortunato se nasce nel 1956 o nel 1972... Greg Louganis , grandissimo tuffatore, allora, vinse tre olimpiadi perchè ebbe la fortuna di nascere dopo Klaus Di Biasi, che vinse le tre precedenti, il quale, ovviamente, però, è sgtato a sua volta fortunato, perchè nacque dopo il precedente vincitore che, a  sua volta, approfittò dell'età avanzata di quello prima ancora. Signori, è lo sport. E' così, ci sono le generazioni ed i giocatori di ogni tempo, di quel tempo. Uno "fortunato" è stato Jan Kodes a vincere un Wimbledon poco significativo perchè boicottato da quasi tutti i grandi giocatori... 9/6/2011, 18:08:21

Laura discorso  perfettamente inutile alla causa Ubi:qui il fulcro del discorso è la superiorità di  Nadal  rispetto a Borg,infatti si  risponde ai  lettori che avevano messo in dubbio tale tesi dell'articolo precedente ; tutto nasce da li; il confronto con Nadal e la sua superiorità decretata da Ubi  è l'argomento.Non capisco a tale proposito che centra il torneo dii W ..che senso ha se Borg ne ha vinti 5 e Rafa 2? 9/6/2011, 18:35:21

Bel Tennis 1. Nadal c’entra, perché lo spunto di Scanagatta è stato il paragone tra lui e Borg dopo il record eguagliato al RG. La forzatura dell’articolo è consistita proprio nel riferirsi al torneo di Wimbledon.  
2. Borg ha giocato tra i 16 ed i 25 anni: 10 anni, la durata media di una carriera di un tennista. Anche Wilander e Becker sono “scoppiati” presto. Agassi è riuscito a riprendersi e farsi una “seconda vita tennistica”, ma non mi pare ci sia nulla di strano.  
3. In questo periodo sono competitivi: Connors (8 Slam), McEnroe (7 Slam), Vilas (4 Slam), Grulaitis (1 Slam), Nastase (2 Slam); Borg li ha affrontati tutti e battuti tutti per vincere le 5 edizioni; in più ha incontrato e battuto gente stabilmente nei top 10 (Tanner e Gottfried) e un quantitativo industriale di specialisti dell’erba e del veloce (come Okker). Non sembra proprio un parterre particolarmente scarso. Se aggiungiamo che sulla terra Borg se la vedeva anche con Orantes (1 Slam), Panatta (1 Slam), Lendl (8 Slam – certo all’epoca ancora non ne aveva vinti…) sembrerebbe di poter affermare che in quegli anni c’era una grandissima competizione. Superiore a quella attuale, nella quale competono tra loro, come vittorie di Slam, solo in 4…  
4. Difficile pensare che Borg si sia ritirato dopo aver appreso nella sfera di cristallo che Mac avrebbe raggiunto il top nel 1984 o che dopo si sarebbero affermati Becker e Cash. Si è ritirato e basta. Sarebbe ingiusto, simmetricamente, ritenere che Mac e Becker abbiano vinto a Wimbledon (ma, rispettivamente solo 3 titoli, pur essendo molto più adatti all’erba dello svedese) solo perché Borg intanto si era ritirato, ragionamento che si potrebbe proporre, per continuare quello esposto…  
5. Gli anni tra il 1975 e il 1982 non sono stati per nulla di interregno. Una fase simile si è avuta tra il 1985 e il 1988 e, soprattutto tra il 2001 e il 2004. Borg non ha avuto per nulla la fortuna di stare in un periodo di favore. Era uno tra i tre migliori, tennisti, i quali si sono ripartiti in modo più equilibrato i titoli dello slam rispetto agli attuali tre più forti, anche se manca il parametro degli Open d’Australia.  
6. I 5 titoli di Borg non richiedono alcuna prudenza storica, guardando soprattutto a chi ha battuto in finale: Nastase, Connors 2 volte, Tanner e McEnroe. Non gli è  mai capitato di battere, in proporzione, Baghdatis, Gonzalez, Puerta, Berdich e Philippoussis.  
7. Qui si torna all’elemento centrale. L’impossibilità del ritorno indietro nel tempo. Non lo sapremo mai, quei giocatori erano tramontati, al sorgere di una nuova generazione: il tutto fu ben rappresentato dalla finale di Wimbledon 1974, con l’impossibile sogno di Rosewall di battere Connors, il quale, anni dopo, subì la stessa sorte incontrando Courier in semifinale a New York. Gli anni passano, le generazioni si succedono e ciascuno si confronta con gli sfidanti della propria epoca, non con quelli delle epoche precedenti, né con quelli delle epoche future. 9/6/2011, 19:04:35

Pennywise Inutile tirare fuori parallelismi vari; mi soffermo sull'intenzione dell'articolo di far credere che un giocatore che ha vinto 5 wimbledon e 41 partite sull'erba di londra abbia avuto fortuna. A me sembra che si commenti da solo, con tutto il rispetto per il profondo lavoro e l'accurata analisi. 9/6/2011, 16:55:52

Roberto E' una follia dire che Sampras nella sua striscia a Wimbledon non ha avuto avversari all'altezza. Ha battuto Agassi, Becker, Ivanisevic, Stich, Rafter, Henman, Courier e praticamente tutti quelli più forti di fine anni 80 inizio 90. Ma chi ha il diritto di dire che non aveva avversari all'altezza? Era semplicemente più forte a Wimbledon dove riusciva a battere molti avversari anche mentalmente. E' una dote non comune che non si può sminuire così. McEnroe per esempio non aveva la stessa forza mentale di Borg e Sampras anche se avrebbe potuto vincerne 10 di wimbledon consecutivi visto il gioco meraviglioso che aveva sui campi in erba. Poi capitano in tutte le epoche degli slam in cui alcuni outsider ti fanno fuori i più forti e da questa regola neanche Nadal è esente. Lo scorso anno ha battuto a Parigi Melzer in semi e Soderling in finale mentre a Wimbledon Berdych in finale. Tre partite ridicole per lui... 9/6/2011, 16:50:36

Matteo quello che sostiene quel commento,al quale credo tu ti riferisca parlando di avversari "all'altezza",è che è una TAUTOLOGIA dire che se uno vince sempre non ha avversari alla sua altezza,dato che li sconfigge tutti con continuità...sta poi all'analisi degli esperti o pseudo tali stabilire se era il camione a essere effettivamente invincibile,o se avrebbe potuto avere avversari migliori...
non è un giudizio assoluto di valore nei confronti degli avversari...
ma semplicemente un esercizio logico 9/6/2011, 17:48:46

Roberto Ho capito, però secondo me c'è un motivo per cui Borg e Sampras vincevano con questa continuità a Wimbledon e non negli altri slam. Per lo stesso principio avrebbero dovuto vincere sempre su tutti i campi con quella continuità. Nello sport c'è molta testa e molta forza mentale e li non c'è tautologia che tenga. 9/6/2011, 19:59:08

luca m. suvvia se anche tifosi di mc enroe, lendl, connors, sono dalla parte di borg e lo difendono a spada tratta, lancia in resta, forcone alla mano, come si fa a dire anche una sola vocale contro la sua agiografia. Ubaldo iconoclasta (anche se erudito ed enciclopedico)! Smile 9/6/2011, 16:49:09

McEnroe Ricordandoci che Borg smise all'età che ha Rafa ora possiamo tranquillamente stilare un confronto:
VITTORIE SLAM: Borg 11- Nadal 10 (con Bjorn che di fatto non andò MAI in Australia dal momento che all'epoca era considerato la gampa zoppa degli Slam)
TORNEI VINTI: Borg 63- Nadal 46
AVVERSARI AFFRONTATI NEL CORSO DELLA CARRIERA (qua si ride): Borg vs McEnroe-Connors-Vilas-Lendl-Nastase (29 titoli dello Slam, con molti AO a cui non han partecipato), Nadal vs Federer-Djokovic-Murray-Del Potro-Roddick (19 titoli dello Slam, di cui 16 solo di Federer).
LA STORIA PARLA CHIARO: BORG E' MEGLIO. FATEVENE UNA RAGIONE 9/6/2011, 16:43:09

BB 1980 @mcenroe Hai dimenticato di citare l media punti vittorie / sconfitte.
Borg ha la stratosferica media di 89.8 % di incontri vinti nei tornei del GS, di cui ne ha vinti il 41 %: record assoluto dell'era open 10/6/2011, 07:35:18

Ospite e tutti gli altri avevrsari, perchè non opponi fatti a quelli del giornalista invece che le solite solfe da tifoso?? queste esaltazioni a dismisura di atleti del passato è ridicola, mò se nadal vincesse 7 rg comunque sareste in grado di dire che borg ne avrebbe vinti di più. peccato che quando nadal ha incontrato il suo mcEnroe,, ovvero un genio del tennis che risponde al nome di federer, alla lunga lo ha sconfitto, borg si è ritirato. 10/6/2011, 09:58:39

McEnroe Yawn che noia, va bene se proprio ci tieni elencherò un altro po' di contemporanei di Borg e li paragonerò con quelli di di Nadal. Gerulaitis (1 AO, finale a RG e US, 25 titoli in carriera) Panatta (1 RG e 10 titoli atp) Orantes (1 US, finale al RG, 33 tornei vinti) Ashe (1 US, 1 AO, 1 WIM, 3 finali AO e 1 US) Newcombe (3 Wim, 2 US, 2 AO). In tutto 13 titoli del Grande Slam.
Soderling (2 finali al RG, 10 titoli in carriera), Ferrer (0 finali Slam, 11 titoli atp), Berdych (1 finale Wim, 5 titoli) Daydenko (0 finali Slam, 21 titoli). In tutto la bellezza di ZERO titoli del Grande Slam.
Ah e per inciso a Borg venne impedito di partecipare al RG del 1977 che al 90% avrebbe vinto a mani basse come avrebbe fatto con quelli dell'82 e dell'83 dal momento che McEnroe (sempre sia lodato) in finale a Parigi ci arrivò solo nel 1984.
Che dici devo continuare "Ospite"? Qui non si glorificano gli atleti del passato, se ne glorifica uno, che, insieme a McEnroe, rappresenta il Gotha del tennis. Rassegnati, Nadal è un fenomeno, ma Borg era un'altra cosa. 10/6/2011, 16:09:24

maurizio Sono perfettametne in sintonia con Ubaldo Scanagatta!!  per me Borg se non avesse avuto una fortuna sfacciata avrebbe al massimo 3 titoli!!   per me i suoi 5 titoli sono un insulto al tennis su erba!!  avesse giocato con Sampras-Becker-Edberg le avrebbe prese di santa ragione, per non parlare di Federer che credo lo avrebbe preso letteralmente a pallate!!  o meglio credo che ci avrebbe giocato al massimo una volta per poi scappare come fece quando Mcenroe ormai lo batteva continuamente!! 9/6/2011, 15:58:42

virginio Mio Carissimo Ubaldo, la tua analisi è pregevole, anche se il confronto, per essere valido, avrebbe dovuto prendere in considerazione anche tutte le partecipazioni di Rafa a Wimbledon. Meglio, in ogni caso, sarebbe stato che tu avessi fatto questa duplice ricerca sulle 6 vittorie al Roland Garros ottenute dai due campioni, piuttosto che su Wimbledon, dove il confronto è improponibile, viste le due vittorie di Rafa contro le 5 di Bjorn. Mi pare, tuttavia, che a dirimere la questione possa valere questa semplice, ma efficace statistica proposta da Eron82: 
BJORN BORG: 11 Slam (5 Finali) 2 Masters (2 Finali) 
RAFAEL NADAL: 10 Slam (2 Finali) 0 Masters (1 Finale) 
Borg è nato il 6 giugno 1956, quindi nel giugno 1981 aveva 25 anni, la stessa età di Rafa quest'anno, essendo il maiorchino nato il 3 giugno 1986. Borg si ritirò alla fine dell'81, giocando, dopo aver vinto a Parigi, altre due finali (Wimbledon e Us Open), entrambe perse contro Mac. Alla stessa età di Rafa ora, dunque, aveva vinto un Grande Slam in più di Rafa, giocato una finale Slam in più, vinto due Masters in più e giocato una finale Master in più di lui. Ammesso che Rafa vinca uno dei due Slam che rimangono quest'anno e giunga in finale nell'altro, restano 2 masters vinti e una finale master in più a favore di Borg. Poiché i masters li giocano i primi otto giocatori al mondo, ed essendo assai difficile sostenere che i primi otto di allora erano molto più scarsi dei primi otto di adesso, la deduzione su chi dei due campionissimi sia stato più vincente nella sua epoca non lascia adito a dubbi: Borg. Se poi si aggiunge che la performance di Rafa nei grandi slam è stata ottenuta giocando 3 tornei in più rispetto a Borg, il quale nella sua carriera giocò un solo Australian Open, la conclusione di cui sopra pare indiscutibile. Un caro saluto virginio 9/6/2011, 15:51:37

peter80 certo che se ti fai le regole ad hoc... perchè contare solo il master di fine anno e non TUTTI gli altri masters (visto che i primi 8 sono obbligati a partecipare anche a quelli) ? Perchè non contare la Coppa Davis? Perchè non contare le Olimpiadi? Perchè non contare lo Us Open mai vinto da Borg? Se fossi un minimo obiettivo concorderesti che i due si equivalgono in termini di vittorie a parità di età ma lo spagnolo molto probabilmente aumenterà la striscia e non di poco. 9/6/2011, 16:40:24

Eron82 E' un paragone che non può essere fatto perchè i Master 1000 come li conosciamo adesso sono cambiati nel tempo ma nonostante questo Borg ha 63 tornei vinti mentre Nadal solo 46. 9/6/2011, 18:40:26

Matteo LE OLIMPIADI NON C'ERANO!!!!! 9/6/2011, 21:19:43

McEnroe PETER80 SVEGLIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!! i master 1000 allora non esistevano, si seguiva un altro criterio per i tornei, si seguiva di più l'istinto per confrontarsi con i migliori, spesso gente come McEnroe, Connors, Borg e Lendl si iscrivevano a tornei stra-minori (tipo Anversa) solo perchè avevano saputo che uno dei grandi aveva fatto lo stesso e volevano affrontarlo. Si sono viste situazioni in cui i top players giocavano con più veleno finali di tornei di provincia piuttosto che l'atto conclusivo di uno Slam solo perchè dall'altra parte della rete c'era magari il rivale storico. SVEGLIA! Capitolo Olimpiadi: il tennis è tornato sport olimpico nel 1988 prima non vi era presente perchè considerato troppo professionistico (alle Olimpiadi andavano i dilettanti). SVEGLIA! La Coppa Davis Borg la vinse nel 1975 (e senza uno squadrone come la Spagna attuale, dal momento che Wilander ed Edberg arrivarono 7 e 11 anni dopo). SVEGLIA! Nadal a New York ha un trionfo in una finale (tra l'altro vinta contro un Djokovic che veniva da una battaglia in 5 set con Federer in semi, dove aveva dovuto anche annullare 2 match point). Borg non vinse mai lo US Open ma fece 4 (dico QUATTRO) di cui le prime due le perse contro un certo JIMMY CONNORS e le ultime due contro un certo JOHN MCENROE.... PETER80 SVEGLIA! 9/6/2011, 23:28:59

Theresa A proposito del vecchietto,a me deve volermi bene nonostante sia demonella,infatti mi ha fatto ben tre regali: n.1 ha spianato la strada a Rafa togliendogli di mezzo un incubo di Robot - n.2 ha salvato il record di partite vincenti consecutive,appartiene ancora McEnroe che è un genio,uno dei campioni del passato che ammiro di più,il vecchietto ha altresì fatto in modo che Rafa eguagliasse il record di Borg che,al contrario di McEnroe,non ho mai amato ne ammirato molto. In onore di Roger posso solo dirvi che un impresa come quella contro Nole solo LUI forse poteva compierla,considerando anche l'età,ma non dimenticate Federiani che anche Rafa ha fatto un grande enorme regalo a Roger,senza Nadal Federer rischiava seriamente di passare alla storia come vincente ma senza rivali all'altezza,una cosa veramente svilente,questi due campioni hanno sempre avuto una storia speculare,si sono sempre dati lustro uno con l'altro. w il vecchio Leone 9/6/2011, 15:43:57

Ruud Krol ex 4/1 Cha voto avrebbe dato Scanagatta a Doohan,Carlsen e D.Norman se fossero stati battuti da Borg? Molto probabilmente un bel 4 con motivazioni,buon servizio e poco più,leggerini da fondo,poca testa e altre menate del genere.Eppure il primo ha battuto Becker detentore del titolo e gli atri due hanno battuto Edberg.A Wimbledon.La grandezza di Borg,Nadal e Federer è che non perdono mai contro giocatori che giocano al 120% delle loro possibilità in concomitanza con una loro giornata no.Borg contro Amaya e Edmondson,Nadal contro Isner,Federer contro Haas o Acassuso al RG o Tipsarevic all'AO.Tutto il resto è materiale x s..he mentali o articoli del genere. 9/6/2011, 15:36:15

Renée Perfetto! Hai detto una cosa verissima, bravo. Sinceramente con quel nick non poteva essere diverso.... te lo devo proprio dire: quanto ero innamorata di te da ragazzina! 10/6/2011, 09:57:47

Renée Boh. A me viene da dare ragione al Guardiano. Perdonatemi la franchezza ma il lavoro sarà pure immane ma sembra un'arrampicata sugli specchi per giustificare una semplice opinione. E il discorso manca di coerenza. Quando la vittoria di Roger del 14 slam e il career slam hanno riaperto le diatribe sul goat, non ho fatto che leggere che non si può comparare le epoche. E il leit motiv dei commenti è che lo svizzero ha vinto tanto perchè ha giocato contro nessuno. Argomento principale per denigrare Roger? Ah avesse avuto gli avversari di Borg o Lendl. Oggi per giustificare l'esaltazione per la vittoria di Nadal e il suo 10 slam invece lo svedese si riesuma per dimostrare che ha vinto per lo più contro scarsoni. Allora: o il circuito ai tempi di Borg era popolato da brocchi (e allora perchè denigrate quello di Roger?) oppure l'orso ha avuto per sette anni i sorteggi più fortunati possibili (allora perchè sfottete come antisportivo chi lo sostiene per Rafa?). Ma c'è davvero così bisogno di fare questi paragoni? Non si può celebrare Rafa perchè ha vinto il suo 6° titolo a Parigi e 10° slam senza scomodare il passato? Io di Borg tennista ricordo molto poco. Ero piccolina e non sapevo nemmeno cosa fosse Wimbledon. Ma ricordo che il suo nome lo conoscevo e rievocava quello di un mito di invincibiità, di superiorità fisica più che altro. Nessuno mi ha mai rimandato quella stessa idea di "strapotere" atletico. La sua vita extra tennis l'ho sempre trovata un po' squallida e non amo certo il personaggio. Gli rimprovero soprattutto il ritiro precoce. Non trovo corretto infatti non considerare la "durata" di un atleta rispetto al giudizio di valore. Si è consumato in fretta, mentalmente e fisicamente e questo è elemento a suo sfavore. Ma da qui a negare la grandezza dei suoi trionfi e del suo dominio ce ne corre.... 9/6/2011, 15:30:01

Pennywise Trattasi di analisi strepitosa Reneé. Complimenti. 9/6/2011, 16:46:21

Ospite Renèe è troppo giovane per ricordarsi di Borg. Chi ha qualche anno in più ha in mente alcune cose che lo differenzieranno per sempre da Nadal in meglio (come giocatore, non come uomo: concordo che finita la carriera è divenuto un personaggio abbastanza squallido). Nadal i primi anni era sostanzialmente un "tamarro", con quel look che metteva in mostra le ascelle (ancora insopportabilmente adottato dal Monfils) e le braghe tipo Sampei (il bimbo pescatoore...) e le smodate esultanze. Borga veva la medesima tenuta mentale e concentrazione, accompagnata ad una signorilità e freddezza in campo, esemplari per qualsiasi sportivo. E, poi, oltre ad essere un giocatore straordinario che all'epoca ruppe gli schemi e fondò le basi per il tennis di oggi (con Vilas, Connors e Lendl), rappresentò una svolta anche nell'immagine del tennista: da fine dicitore di uno sport di èlite, a campione popolare, glamour, elegante, rappresentante di marchi alla moda. Una svolta non da poco, che ha contribuito, oltre alle vittorie, a creare il suo "mito" ancora oggi così forte. 9/6/2011, 17:56:40

Syl Temo che alla costruzione di quel mito abbiano contribuito anche le vicissitudini personali... Federer e Nadal da questo punto di vista (comunque il look "tamarro" come dici tu, qualcuno lo definirebbe "giovanile"... Wink ) non hanno molto da raccontare, sportivi anche nella vita! 9/6/2011, 19:13:17

rudolph ah, si, ecco una cosa vorrei dirla. soffriva i grandi battitori per chè nell'erba di una volta era difficile rispondere. borg stava più o meno come nadal 4 metri dietro la linea di fondocampo a rispondere. se nella terra te lo puoi permettere, nell'erba di una volta no. perchè la palla schizzava via e dopo il rimbalzo prendeva velocità. adesso il pandorino se lo può permettere data la lentezza dell'erba. ecco, questo forse è veramente culo. cioè che le superfici più lente di un tempo permettano di vincere chi gioca di rimessa e penalizzano chi gioca d'attacco. ma questo ad ubinadal non lo vedremo mai scritto. se poi c'è qualche dubbio, con buona pace di teresa, sono volutamente polemico con chi dirige questo blog. sempre scherzando, ovviamente =-X comunque qui a ubinadal se ne sentono di tutti i colori. io un articolo in cui si vuole dimostrare che borg ha vinto 5 wimbl grazie alla fortuna non riesco proprio a commentarlo. l'unica espressione che mi viene fuori è........... 9/6/2011, 15:11:55

Plutosh E' giusta la considerazione di Ubaldo : anche la fortuna di capitare in un periodo particolare in fatto di specialisti della superficie conta moltissimo per una vittoria a wimbledon!! Lendl ad esempio è stato sfortunatissimo , Hewitt invece il contrario , anche se con la complicità di Henmann , che quell'anno aveva la strada spiananta !! Per carità , detto questo Borg è stato un tennista eccezionale: secondo me di testa e nervi un giocatore molto superiore a Federer !! 9/6/2011, 14:43:22

Laura Le opinioni sono opinioni e quindi opinabili:chissà perchè il valore dei giocatori di questa o diquell'altra epoca devono stilarla coloro che non hanno calcato quei campi e non hanno mai incontrato quei giocatori ma si sono fatti un'opinione solo attraverso le immagini televisive, l'empatia con questo o quel giocatore,le preferenze di stile ecc ecc .Il n.di vittorie più o meno importanti sono stabilite anch'esse dal giudizio personalissimo dei vari avversari incontrati.Sarebbe interessantissimo sentire cosa magare ne pensava Borg o  lendl o Mc dei rispettivi avversari ....vuoi vedere che per Borg lo sconosciuto ai più Edmondson, a cui Ubi ha assegnato un 7,merita di essere considerato un avversario temibile e all'altezza anche in assenza di dati oggettivi quali le vittorie in qualche manifestazione importante?E probabilmente per Lendl Fancutt n.128 era un giocatore da equiparare a che ne so...a Lewitt? Va bene..questi articoli sono l'esca che Ubi tende ai sui pesciolini ,ma secondo me hanno poco senso ..si è detto mille volte che non si può paragonare giocatori di diversa epoca ,diversi materiali ,diverse superfici,con aumentata partecipazione mondiale di atleti ,ecc  eccc e devo leggere ancora un articolo che ,smentendo tesi sostenute qui dallo stesso padrone di casa,ripresentano per l'ennesima volta argomenti senza alcuna valenza oggettiva. 9/6/2011, 14:33:35

Xavier UBS sei sempre pervicacemente provocatore! Me li fai arrabbiare tutti, come un arbitro di calcio in giornata-no. Però, cari amici, date retta a me: in prospettiva storica UBS ha ragione. Tralasciate il duo Fed-Nad e tornate al tennis era open dal 1968 al declino di Sampras (34 anni): chi sono stati in questo periodo i più forti erbivori? Laver, Rosewall, Newcombe, Smith, Connors, McEnroe, Edberg, Becker, Cash, Stich, Krajicek, Rafter, Ivanisevic, Agassi e ovviamente Sampras. Quanti ne ha incontrati Borg a Wimbledon? 2, uno vincendoci 4 volte su 4, l'altro, molto più specialista, facendo 1 a 1. Quanti degli altri hanno almeno preso parte ai 6 tornei in cui Borg è andato in finale? Forse Smith e/o Newcombe stravecchi. Ne consegue che UBS ha ragione: in prospettiva storica le pur splendide vittorie di Borg a W sono state anche frutto di una situazione generazionale molto favorevole; fosse nato 3 anni primi o 3 anni dopo avrebbe avuto avversari di maggiore caratura. Molto sfortunato invece Lendl, LucaGE ha ragionissima. 9/6/2011, 14:02:38

Ospite Lauda era meglio di schumacher, ciccio graziani era meglio di iaquinta, Carl Lewis meglio di Bolt, michela figini era meglio di lindsay vonn, la nazionale di calcio del 1970 meglio di quella del 2006, Augusto Binelli meglio di Bargnani, Lakers 1985 meglio dei lakers 2010, gli aerosmith meglio dei guns and roses, il commodore 64 meglio di un intel i5, pac man meglio di gran turismo 2, Todd Martin meglio di Roddick, Sampras meglio di Roger, Borg meglio di Rafa, Agassi meglio di nole...! L'unica cosa uguale é che anche allora facevano questii discorsi...nulla é cambiato, solo i campioni. 9/6/2011, 12:58:57

oibaf Vien da se che se un giocatore, di qualunque epoca e su qualunque superfice, vince 5-6 volte di fila lo stesso slam vuol dire che NON HA AVVERSARI ALL'ALTEZZA. In logica si chiama TAUTOLOGIA. Non ho la presunzione di spiegare una cosa così ovvia ad un forum così intelligente, ma basta andare ai contrari: se avesse avversari all'altezza (cioè in grado di batterlo ogni tanto, non solo impegnarlo) non vincerebbe sempre lui. Detto ciò, sicuramente borg in quei 5 anni anni non ha avuto avversari alla sua altezza (regale). Lo stesso vale per nadal, federer, sampras nelle loro strisce. Poi decidere se magnificare il solo che vince, o declassare quelli che perdono sempre, è una scelta soggettiva da tifosi, non cambia la sostanza. L'equivoco sta sempre nel confondere il più forte con quello che vince di più. Rifaccio un esempio già fatto e di facile comprensione: Djokovic sottomesso alla dittatura Federer-Nadal non ha ancora vinto nessuno dei tre slam nobili, ma per essere alla loro altezza è diventato fortissimo. Viceversa senza il duo magico avrebbe vinto tuttto e tanto, ma sarebbe stato molto più debole, non dovendo sviluppare il suo potenziale. Coeme vedete, le due cose banal,mente non coincidono. 9/6/2011, 12:29:49

Marat Safin Ubi,perdonami ma un ragionamento del genere non ha senso. Quello lì ha vinto 41 match su 42 in 6 edizioni del torneo! Chi doveva battere l'ha battuto: i migliori della sua epoca! Se poi stiamo dicendo che quelli furono anni mediocri il discorso cambia; ma vi sentireste di affermare qualcosa del genere? L'articolo non ha senso ripeto,se non quello di approfondire le argomentazioni di un tuo post,ed inevitabilmente porta a conclusioni sballate. In fondo se la mettiamo così,se iniziamo anche a dubitare delle velleità degli avversari di chicchessia,se teniamo conto del loro stato di forma,degli "incastri" tecnico-tattici,di palle,campi,racchette.. Dove andremmo a finire? E' pure giusto contestualizzare,fare delle analisi anzichè riportare i soli numeri. Io ad esempio scrivo spesso che Nadal è capitato nell'epoca ideale,con un intero "sistema tennis" che si è adattato a lui. In qualsiasi altra,avrebbe faticato molto di più. O magari avrebbe anche giocato diversamente,boh. Però a Borg che vogliamo dire? Che i suoi rivali giocavan tutti allo stesso modo? Che superfici e attrezzi eran dalla sua? No.. A Borg non si può proprio dire nulla... Con stima immutata. 9/6/2011, 12:17:53

Roberto67 Varrebbe la pena fare la stessa analisi con Nadal a Wimbledon. L'anno scorso egli ha battuto (con relativi miei voti) Soderling 8 Murray 8 Berdych 7 (per quanto forte si sa che non è giocatore con personalità da finale slam). Nessuno di questi 3 aveva titoli slam, quindi non merita il 9 per conto mio. Nel 2008 non ricordo oltre Federer (11/10) chi avesse battuto, ma questa vittoria può essere comparata alla vitoria di Borg su McEnroe del 1980. Anche Federer non ha mai trovato grandi campioni, a parte Nadal 2 volte, nel suo percorso (Roddick? ma va la..). Quindi non mi trovo d'accordo con Ubaldo. Perchè di fronte a un Borg, un Nadal, un Federer gli altri diventano più piccoli. 9/6/2011, 12:04:12

Ospite i tuoi voti dipendono dagli slam? allora poichè nadal e federer hanno tolto agli altri molti slam, dovremmo considerarli scarsi solo per quello? per me non devi tenere conto degli slam, ma delle vittorie complessive e della qualità di gioco, vedresti che ubaldo ha ragione. 9/6/2011, 14:24:27

Lleyton "non credo neppure che in tali condizioni Federer avrebbe vinto i 6 titoli che ha vinto. In definitiva superficie più veloce e più ostica, numerosi avversari specialisti di tale terreno oltre che grandi campioni in generale, questo è quanto per anni Lendl ha dovuto affrontare, questo è quanto Federer e Nadal non hanno dovuto fronteggiare". Scusa, ma non capisco.. perché quando sostenevo le stesse cose mi davi dell'cretino? sei rinsavito o sei diventato cretino pure tu? 9/6/2011, 11:54:01

Bear Povero Ubaldo, pur di esaltare Nadal non sa più cosa inventarsi. Adesso siamo alla denigrazione di Borg. Ma è giornalismo questo? 9/6/2011, 11:48:00

Pedrinho&Luvanor Avesse incontrato il miglior Barazzutti avrebbe avuto grossi problemi. Corrado con il suo servizio da 90 -95 km orari e stando 6 metri dietro la linea di fondo avrebbe evitato i micidiali passanti  dello svedese. 9/6/2011, 11:40:26

Ospite Per chi non lo ricordasse: Pedrinho e Luvanor erano due giocatori di calcio Brasiliani che militarono nel Catania, scarsissimi: ma erano i tempi in cui per incantare le folle degli appassionati bastava dire che un calciatore era brasiliano e convincerli che era un campione (Luvanor fu spacciato come erede di Zico). Sarebbe lo stesso che, siccome io sono italiano, potrei aprire una pizzeria a New York, anche se non so nemmeno come iniziare a cucinare una pizza... 9/6/2011, 17:46:07

ennio Bravo Ubaldo, hai fatto un ottima disamina sugli avversari di Borg. Per quanto riguarda quel povero cristo che ti ha mandato a vendere il cocco a Rimini, è uno che di tennis non capisce assolutamente niente e si permette di criticare volgarmente Rafa Nadal, n°1 del mondo e 10 Slam all'attivo perchè, a suo dire, Rafa ha sempre avuto calendari facili. Questo individuo vorrebbe che man mano che gli avversari forti vengono eliminati da altri giocatori, fossero reinseriti nel tabellone dalla parte di Rafa finchè qualcuno non riesca a batterlo, anzi ripetendo la partita se per caso Rafa dovesse vincere. Bravo, complimenti vivissimi. 9/6/2011, 11:38:50

luca m. vorrei chiedere agli esperti: ma ai tempi di borg l'erba di wimbledon era o non era un'altra specialità, diversa dalle altre, come nello sci lo slalom speciale e la discesa libera? perchè è vero che alcuni nomi degli avversari di borg sono poco conosciuti, sì ok, ma allora come mai giocatori di grande valore come vilas, higueras, dibbs, solomon, barazzutti, clerc, hanno sempre fatto delle figure meschine, uscendo ai primi turni o non presentandosi nemmeno, dando spazio così a quelli che erano specialisti della superficie, mentre bjorn borg riuscì a vincere, non una ma ben 5 volte ? 9/6/2011, 11:35:54

gaccu L'articolo è interessantissimo, ma il punto è il solito. Possiamo continuare a fare questi discorsi per millenni e non arrivare ad alcuna conclusione. D'altronde è lo stesso clerici che fa notare che magari il piatti corde di Borg era la metà di quello di Nadal. Vorrei vedere chi riesce a provare che fosse più facile giocare con le racchette di Pinocchio al posto di quelle di oggi prodotte da Skynet prima di conquistare il mondo con i suoi robot! Per certi versi non è nanche possibile paragonare bene Nadal a Federer proprio perché non è esattamente lo stesso periodo. E' il trionfo della lana caprina e del capello unto...a quanto il confronto tra il topo e l'elefante e tra la carota e la barbabietola? 9/6/2011, 11:33:32

Bel Tennis Dissento completamente. Ogni epoca ha i suoi tennisti. Non è evidentemente possibile paragonare i valori assoluti dei campioni (confronti tra Borg e Nadal o tra Sampras e Federer), ma, meno ancora, i valori relativi dei loro avversari. Diviene pura retorica. I tornei sono fatti da scontri diretti tra vari giocatori, di varia classifica, inseriti nei tabelloni. Seguendo i ragionamenti di questo tipo, allora il Wimbledon vinto a mani basse da McEnroe in finale su Chris Lewis (dico, Chris Lewis) non varrebbe nulla. E, così, anche il primo Wimbledon che Becker vinse senza mai incontrare dei veri numeri uno. Chi giungeva e giunge ai quarti di un torneo dello Slam come Wimbledon vuol dire che quella settimana, anziano o giovane che sia, dal tennis potente o meno potente che abbia, dal servizio forte o meno forte, è "in palla" e può giocarsi il titolo. Per quale motivo, allora, fino a Borg solo Perry aveva inanellato una fila di vittorie consecutive di 3? Perchè, poi, si è dovuto aspettare Federer? Era più opportuno, forse, che Borg incontrasse Connors, McEnroe, Gerulaitis (che stazionava tra il n. 3 e 5 del mondo regolarmente...), Vilas ai primi due turni? Non ha neanche molto pregio il sottolineare la "leggerezza" di Gottfried, Gerulaitis, Mayer o il servizio non fortissimo di Connors, uno che con quel servizio di Slam ne ha vinti 8. Il tennis era quello, in quel momento. Nemmeno Borg giocava con la potenza e velocità di oggi. C'erano altre racchette ed altre corde, le quali consentivano il gioco "leggero" che se impersonato da gente come Rosewall diventava vincente. Per questo i confronti tra le epoche non hanno realmente alcuna utilità. Nadal è un gocatore forte, fortissimo. Come, non più o meno, Borg, perchè rispetto a Borg non vincerà mai 5 Wimbledon di seguito. E anche se collezionerà più Slam, la cosa conta poco: basti ricordare che Laver di Slam risulta ne abbia vinti "solo" 11 (quanti ne ha vinti Borg), ma solo perchè per 5-6 anni giocò nei circuiti professionisti, banditi dai tornei "ufficiali". Ma l'australiano ha fatto due volte il Grand Slam. Anche se Federer o Nadal faranno 20 Slam ciascuno, questi record saranno specifici e paritcolari, come le 5 vittorie consecutive a Wimbledon di Borg. Quando qualcuno farà adue Grand Slam come Laver se ne riparlerà. E in ogni caso, le imprese di Laver non oscurano quelle di Federer, Sampras, Nadal, Borg, e company... 9/6/2011, 11:16:24

Ospite ti coontraddici quando affermi prima:1) Non ha neanche molto pregio il sottolineare la "leggerezza" di Gottfried, Gerulaitis, Mayer o il servizio non fortissimo di Connors, uno che con quel servizio di Slam ne ha vinti 8. Il tennis era quello, in quel momento. Nemmeno Borg giocava con la potenza e velocità di oggi. C'erano altre racchette ed altre corde, le quali consentivano il gioco "leggero" che se impersonato da gente come Rosewall diventava vincente. 2) Nadal è un gocatore forte, fortissimo. Come, non più o meno, Borg, perchè rispetto a Borg non vincerà mai 5 Wimbledon di seguito. E anche se collezionerà più Slam, la cosa conta poco.............. conta poco? conta poco che gli avversari di oggi giocano tutti con servizi velocissimi e colpi potenti? oggi fisicamente ci sono tanti borg, prima quanti nadal e federer c'erano??????? 9/6/2011, 14:21:03

Ospite Non è una contraddizione. Nadal è figlio del suo tempo, Borg del suo. Probabilmente lo svedese avrebbe stracciato gente come Von Kramm o Don Budge, visto che le sue racchette erano migliori ed i suoi metodi di allenamento più avanzati. Usain Bolt va più veloce di Carl Lewis: questo vuol dire che Lewis, con tutti gli ori guadagnati alle olimpiadi, non è un campione degno di Bolt o che Marc Spitz, siccome oggi tutti nuotano più veloce di lui, è diventato uno che non sa nemmeno galleggiare in acqua? Appartiene ai film l'ipotesi del viaggio nel tempo e del ritorno al futuro. 9/6/2011, 17:43:32

BB 1980 @ ospite Hai scritto "conta poco? conta poco che gli avversari di oggi giocano tutti con servizi velocissimi e colpi potenti? oggi fisicamente ci sono tanti borg, prima quanti nadal e federer c'erano???????" Risposta: Walts, Tanner, Amaya, Pfister, Fleming, Smith; erano tutti oltre 1.90 m, ben oltre 80 kg di peso - Tanner escluso, ca 1.85 - e tiravano autentiche sassate. Sarei curioso di vedere Federer e Nadal rispondere a quei servizi con la Donnay Borg Pro 10/6/2011, 09:51:09

(Fonte: www.ubitennis.com/sport/tennis/2011/06/08/521037-grande_borg.shtml - 9 giugno 2011)

(Postato il 16 settembre 2013)

Torna all'inizio

Intervista esclusiva: Saronni, 30 anni dopo Goodwood

 

di Mario Brovelli

5 settembre 1982, in Inghilterra pioveva e l’aria era frizzantina. In Italia, l’estate aveva vissuto forti emozioni, a cominciare dal trionfo Mundial della Nazionale di Bearzot: quel 5 settembre, però, era tutto diverso, tutta un’altra domenica, con il Paese scioccato davanti alle bare del generale Dalla Chiesa e di sua moglie, uccisi dalla mafia due giorni prima.

Quel 5 settembre, a Sud di Londra, si sapeva poco di ciclismo, eppure si stava per scrivere una pagina “storica” di questo sport: la firmò Giuseppe Saronni, con una vittoria al Campionato del mondo che tutti gli appassionati di allora non hanno più dimenticato. E tutti, o quasi, gli appassionati di oggi, ne hanno sentito parlare.

La fucilata di Goodwood è un gesto rimasto inimitabile: quello scatto pazzesco di Saronni, sull’erta finale del circuito iridato, rimane una pagina unica…«Mi rivedo ora e mi emoziono molto più di allora. Più riguardo le immagini di quel finale e più mi rendo conto di quanto alcune circostanze abbiano contribuito a rendere quella vittoria ancora più emozionante». Il protagonista di allora, trent’anni dopo, si rivede ancora là, in quell’ultimo chilometro tra due ali di folla impressionanti, a Sud di Londra.

«Visto in televisione – ripete Giuseppe Saronni – ci si emoziona di più: io in quei momenti, forse non me ne sono nemmeno reso conto bene. Ci sono stati alcuni elementi che hanno contribuito molto: le tre telecamere, di cui una posta proprio sull’ultima curva, hanno offerto immagini davvero emozionanti. La regia è stata impeccabile, in questo: io sono scattato poco prima dell’ultima curva e il telespettatore non ha visto subito lo scatto. Tuttavia, la ripresa di lato, su quella curva, mentre superavo a doppia velocità l’americano Boyer che si era piantato, ha reso molto l’idea del gesto tecnico di quello scatto. E poi, anzi soprattutto, in Italia avevamo la voce di Adriano De Zan, un maestro nel trasmettere emozioni: esitò una frazione di secondo prima di gridare “È scattato Saronni” e anche questo ha fatto accrescere la suspence».

Certo, ma la parte più importante l’ha fatta Saronni: «Indubbiamente, fu una bella impresa: e le immagini non rendevano la pendenza della salita. Sono scattato col 53 e mi sono messo alle spalle dei signori corridori come Lemond e Kelly».

Un Mondiale, quello di Goodwood, che era la rivincita di un’amara sconfitta dell’anno prima…«Sì, ho covato la mia rivincita per un anno intero. Nell’81, a Praga, ci furono molte polemiche attorno alla nostra Nazionale e io non presi bene quel mio secondo posto. Fu una sconfitta difficile da digerire, ma seppi reagire, pensando già al Mondiale successivo. Nell’82 andò tutto per il meglio: e tutta la squadra si è spesa per me. Compreso Moser».

Il tracciato del Mondiale inglese, tuttavia, era meno impegnativo di quello di Praga 81 e, quindi più aperto: una vittoria su quel circuito non era così scontata…«Certo. Andavo forte, ma anche altri erano in condizione. Piovve e ci furono attacchi, i più pericolosi quelli di Lejarreta, Kuiper e, nel finale, dell’americano Boyer, che poi cedette di schianto all’ultima curva».

I ricordi di quel trionfo sono mille, forse più, ma Saronni ne sceglie tre: «Non dimenticherò mai l’urlo dei tifosi italiani, proprio in quell’ultima curva. Un gruppo, molto folto, di connazionali si era piazzato lì da giorni: arrivavano da Arezzo e la trasferta era stata organizzata da Del Tongo, il mio sponsor di allora. Per una settimana, quasi, quei tifosi avevano atteso la mia vittoria. Poi, non dimenticherò mai il dolore ai piedi: quell’ultimo scatto fu talmente violento che mi massacrò i piedi, legati stretti ai pedali con i cinghietti. Sul podio salii senza scarpe, da tanto che ero dolorante. E, infine, non dimenticherò mai l’abbraccio, dopo il traguardo, con Alfredo Martini, l’allora ct della Nazionale».

Un trionfo, quello iridato di Saronni, in un anno particolare: «Si respirava un’atmosfera unica, in quel periodo, in Italia. Soprattutto dopo il trionfo della nazionale di calcio, a Madrid. Ricordo la sera della finale, Italia-Germania: io ero ad allenarmi in provincia di Varese, in un piccolo paesino al confino con la Svizzera e ricordo ancora le luci e la festa che si vedeva giù sul lago di Lugano, a Ponte Tresa. Mancava poco più di un mese al mio Mondiale e, ammetto, che un po’ ci pensai, quella sera».

Dici Saronni, pensi a Moser. L’ultima grande rivalità del ciclismo italiano fa un po’ nostalgia…«Oggi certe rivalità vengono esagerate dai giornali. La nostra, invece, era molto più accesa di quanto appariva sui quotidiani e alla tivù. E questa rivalità la sentivamo moltissimo entrambi. Nei bar un po’ di tutta Italia, ogni tanto ci scappava pure qualche scazzottata tra moseriani e saronniani. E, in certe situazioni, anche in gara, ne ho viste e sentite di tutti i colori: a volte, c’era d’aver paura».

Il Saronni di allora non era un tipo facile…«Per niente. Avevo un caratteraccio, quando mi giravano le scatole, e capitava spesso, non ero per niente diplomatico. Non le mandavo a dire. Questo carattere non mi ha sempre aiutato, anche nella rivalità con Moser».

Anche con i giornalisti…«Sì, il mio rapporto con i giornalisti non era sempre facile. Ma anche tra di loro c’erano i moseriani e i saronniani. Anche firme autorevoli di oggi, a quei tempi, erano tutt’altro che imparziali».

Una cosa che ti faceva arrabbiare…«Quando i giornalisti s’inventavano parole che non avevo mai pronunciato. Cose che capitano anche oggi, ogni tanto. Ma poi c’erano altre cose che mi facevano arrabbiare…».

Qualche esempio? «Le spinte a Moser sulle salite. Al Giro e ovunque. C’erano tifosi e amici super organizzati per questo. E mi faceva arrabbiare che i giornalisti sapevano e vedevano, ma tacevano.  Oggi, dopo trent’anni, qualcuno lo ammette».

Gli avversari più stimati? «Ce ne sono tanti. Io ho cominciato la mia carriera da professionista che ero giovanissimo, non avevo ancora vent’anni: debuttai con i Gimondi, l’ultimo Merckx, i Sercu. Ho finito la carriera con i Cipollini».

Ce ne sarà qualcuno più degli altri… «Roger De Vlaeminck, che fuoriclasse! Un artista in bici, il più completo. Freddy Maertens, invece, è il corridore più potente che io abbia mai visto: quando scattava lui, faceva davvero paura. E altro che velocista… vinceva le volate e poi andava forte anche in salita. Su tutti, però, c’è Bernard Hinault. E Sean Kelly, dove lo mettiamo… un altro alla Maertens che, però, non riuscì a vincere mai un Mondiale, ma vinse la Vuelta».

Tra i ricordi più belli, anche una prima pagina su l’Equipe, con Poulidor: «Era il 1977, da neoprofessionista: partecipai a un paio di corse a tappe in Francia, al Midi Libre e al Tour de l’Aude e andai piuttosto bene. L’Equipe pubblicò in prima pagina una foto mie con Poulidor che correva ancora e fece il titolo “il padre e il figlio”. Fu un onore per me».

Indimenticabili i gregari«Non posso scordare i tanti, tantissimi corridori che hanno lavorato e faticato per me. Ce ne sono parecchi, davvero. Non si possono dimenticare i vari Ceruti, Loro, Natale, Conati, Piovani, Riccomi, Paolini, Caverzasi, Fraccaro, Gualazzini, Landoni, Borgognoni e altri ancora. Tutti con le loro storie, gran bei personaggi»

Giuseppe Saronni, però, correva poco all’estero: quello degli anni Settanta e Ottanta era un ciclismo lontanissimo da quello di oggi… «Allora c’era un calendario e una stagione in Italia di alto livello. Una Tre Valli Varesine, per esempio, era una classica a tutti gli effetti, quasi un Mondiale: poiché al trittico lombardo (Tre Valli, coppa Bernocchi e Coppa Agostoni, ndr) c’erano addirittura alcune nazionali che venivano a correre. C’erano sempre i migliori corridori del mondo, al Giro dell’Emilia, come alla Milano-Torino e al Giro del Lazio che, a quei tempi, avevano una grandissima importanza. A quei tempi, poi, il Giro era prestigioso alla pari del Tour o quasi, gli sponsor avevano soprattutto interessi in Italia e, di conseguenza, io correvo quasi sempre in Italia, ma ho fatto anche io le mie classiche, i Tour, eccetera».

Il ciclismo globalizzato di oggi è meno popolare… «Nel vero senso del termine. Fa fatica a fare breccia sul popolo. Ai miei tempi, si correva soprattutto in Europa e, da febbraio a ottobre, in tutte le gare, il pubblico poteva vedere sempre i migliori. Non c’era la specializzazione di oggi: c’era De Vlaeminck che sì era l’uomo delle Roubaix, ma lo vedevi in gara anche al Giro d’Italia  e al Lombardia e da protagonista. I velocisti puri c’erano, ma dovevano farsi anche le corse in salita. Il pubblico li poteva vedere sempre: oggi, certi corridori concentrano la stagione in due mesi di gare. Ed è per questo che la gente fa fatica ad appassionarsi a un campione che è competitivo solo pochi giorni all’anno. Infine, il calendario sparso in tutto il mondo, costringe le squadre a fare scelte più internazionali, ma questo è forse inevitabile».

Stagione stressante, quella del corridore di oggi, con tanti aerei da prendere… «Può darsi, ma attenzione: quando correvo io, si facevano tranquillamente 110 gare a stagione. Oggi nessuno ne fa più così tante: Cunego, per esempio, quest’anno arriverà sì è no a 80 giorni di corse. Quindi, attenzione a dire che oggi si corre troppo».

Oggi, team manager della Lampre-Isd, Saronni ha ancora passione per il mondo delle due ruote: «Questo ambiente lo si sceglie per passione. IL ciclismo è così: se ci sono ancora dentro, anche se come dirigente, è perché mi appassiona, è il mio mondo, anche se oggi gestire una squadra è come mandare avanti un’azienda a tutti gli effetti, con tutte le complicazioni del caso».

Goodwood 1982, un trionfo in terra britannica, allora quasi “vergine” per il ciclismo. Oggi, a Goodwood, si è nel cuore delle due ruote, dominate dai campioni inglesi: «I britannici c’erano anche in passato, ma erano molto pochi i professionisti. Certo, quel Mondiale contribuì moltissimo alla popolarità del ciclismo in Gran Bretagna. Sdi può dire che la parabola degli inglesi è cominciata da quel giorno: e, in fondo, anche la mia vittoria ha fatto bene al ciclismo. Poi, con il passare degli anni, il ciclismo britannico ha saputo investire bene e lavorare con grande capacità: e oggi raccoglie i frutti con Wiggins, Cavendish e altri campioni che emergeranno in futuro».

Giuseppe Saronni, ieri come oggi, pedala poco, ma la bicicletta non l’ha mai tradita: quando si ama la bici, è così. E anche per questo, il Beppe di Goodwood, icona indelebile del ciclismo, fa gli auguri alla nuova avventura di Cycle! Saronni è uno dei nostri.

(Fonte: www.cyclemagazine.it/cycle/2012/09/intervista-esclusiva-saronni-30-anni-dopo-goodwood - 4 settembre 2012)

(Postato il 3 novembre 2013)

Torna all'inizio

 

Commenti

Se vuoi lasciare un commento a questa pagina, scrivilo nella pagina generale del "Blog".